Pos, utilizzo contanti: cosa cambia nel 2020

Entrano in vigore le nuove norme su utilizzo contanti e Pos. Facciamo il punto sul limite di utilizzo del contante e obblighi e “vantaggi” per utilizzo del Pos

Dopo anticipazioni, emendamenti, promesse e smentite, Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto fiscale collegato alla finanziaria entrano in vigore le norme che modificano i limiti dell’utilizzo del contante e quelle sul Pos.

 

Utilizzo contanti

Dal primo luglio 2020 il limite all’utilizzo del contante scende da 3mila a 2 mila euro. Nel 2022 scenderà ancora a mille.Sarà quindi possibile “pagare” in contanti un professionista o una azienda fino a 1.999 euro. Da 2.000 euro in su sarà necessario l’utilizzo di strumenti tracciabili (bonifico bancario, carta di credito, ecc.).

Nel caso vengano utilizzati contanti in misura superiore a quanto previsto dalla legge, le sanzioni sono previste sia per chi “paga” che per chi riceve il pagamento e variano da 2 mila a 50 mila euro.

Va ricordato che la normativa prevede il divieto di pagare ad uno stesso soggetto e nella stessa giornata, importi in contanti pari o superiori ad euro 2.000.

Sono quindi consentiti i pagamenti rateizzati in contanti se preventivamente concordati con il paziente (consigliato indicare il piano di rateizzazione in cartella clinica o in un documento condiviso e firmato dal paziente). Quindi per una terapia di 5 mila euro, per esempio, si potrà accettare 5 pagamenti rateizzati da mille euro. Da ricordare, nel caso di pagamento in contante, che la fattura emessa al paziente per la prestazione sanitaria non potrà essere portata in detrazione dal paziente in quando non pagata con strumenti tracciati. (Si veda il nostro approfondimento sul tema) 

POS

Stralciata la norma che prevedeva l’attivazione di sanzioni per chi non consente l’utilizzo del Pos, viene introdotto un incentivo economico a chi lo permette.Dal primo luglio viene infatti istituito un credito d’imposta del 30% sulle commissioni addebitate per le transazioni effettuate con il Pos.

Il credito di imposta si applicherà alle partite Iva che nel 2019 non abbiano superato ricavi o compensi oltre i 400 mila euro. Un decreto attuativo stabilirà le modalità operative, molto probabilmente saranno le banche ad indicare e certificare gli importi delle transazioni soggette a credito d’imposta.

Fonte:Odontoiatria33

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