Iniziative in corso per affrontare gli ostacoli alla transfrontaliero E-Commerce

Recentemente ci sono state una serie di iniziative a livello internazionale ed europeo per affrontare gli ostacoli alla transfrontaliero e-commerce (delle quali anche noi in Italia, NON ne siamo esenti ed ovviamente a nostro svantaggio).

Il 25 gennaio 2019, l'Unione europea e 48 altri membri dell'Organizzazione mondiale del commercio ( “OMC”) hanno deciso di avviare i negoziati per mettere in atto regole mondiali sul commercio elettronico. Nonostante il fatto che le vendite nazionali e transfrontaliere dell'e-commerce siano cresciute in modo esponenziale negli ultimi due decenni, non ci sono regole multilaterali specifiche in seno all'OMC che regolano questo tipo di commercio. Imprese e consumatori invece devono fare affidamento su un patchwork di norme concordate da parte di alcuni paesi nei loro accordi commerciali bilaterali o regionali.

Le regole dell'OMC in materia di e-commerce avranno quindi lo scopo di migliorare le opportunità e le sfide dell' e-commerce in tutti i i paesi: sviluppati e in via di sviluppo. 

Necessita però un quadro giuridico multilaterale valido sia per i consumatori che le imprese (direi: in particolare quelle più piccole) che potrebbe rendere più sicuro acquistare, vendere e fare business online.

Quando pensiamo alle nuove regole, pensiamo per esempio a:

-        Migliorare la fiducia dei consumatori nell'ambiente online e combattere lo spam

-        Affrontare gli ostacoli che impediscono vendite transfrontaliere

-        Validità Garanzia di e-contratti e le firme elettroniche

-        In modo permanente divieto di dazi doganali sulle trasmissioni elettroniche

-        Indirizzo costretto per i requisiti di localizzazione dei dati e per la divulgazione del codice sorgente.

Proprio in questi giorni di fine Gennaio il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio sulle proposte della Commissione europea di 9 dicembre 2015 per quanto riguarda la fornitura di contenuti e servizi digitali (ad esempio la musica in streaming) e le vendite on-line di beni (ad esempio, l'acquisto vestiti in linea). Il campo di applicazione di questa proposta è stato esteso a vendite offline nel 2017. Queste due proposte sono un primo passo volto ad affrontare ostacoli importanti dovuti al commercio elettronico transfrontaliero nell'UE;piuttosto  che alla frammentazione giuridica nel settore del diritto contrattuale dei consumatori, che ha reso difficile per le piccole e medie imprese aziende fare affari transfrontalieri per la bassa fiducia dei consumatori quando si acquista online da un altro Stato membro.

In concomitanza con il regolamento geoblocking che è entrato in vigore nel dicembre 2018 (si veda anche la Highlight ADDE europeo del 13 Novembre 2018), il nuovo accordo sulle regole contrattuali digitali è l'ultima realizzazione della strategia per il mercato unico digitale, offrendo vantaggi concreti per i cittadini e imprese.

 

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